Se Amleto vivesse ai nostri giorni e si occupasse, come noi, di ingegneria ambientale, sicuramente si porrebbe questa domanda anziché il classico to be or not to be. Il fatto è uno solo: in generale, l’Italia non sembra essere pronta per i concetti che l’acronimo ESG porta con sé. Tu li conosci?
Quelle tre lettere stanno per Enviromental, Social and Governance, tre parole inglesi che indicano il grado di responsabilità di un’azienda nei confronti della sostenibilità ambientale e quella sociale. Ovvero? Sono dei parametri che determinano quanto impatto possa avere un’azienda, sotto molteplici punti di vista che stanno diventando sempre più importanti su molti fronti.
Iniziamo dalla sostenibilità ambientale: quanto inquina un’azienda con la sua produzione? Come “segna” l’ambiente circostante? Come gestisce lo smaltimento dei rifiuti e come utilizza le risorse idriche? Sono davvero molte le cose da considerare per valutare un’azienda sotto questo punto di vista. Siamo spesso abituati a sentir parlare di solvibilità finanziaria o di fatturati per valutare quando un’azienda sia importante e meritevole di essere considerata per un investimento. Perché non si parla mai del suo impatto ambientale? Semplice: perché si è iniziato da poco a considerare l’ambiente come un qualcosa di importante, capace di fare il bello e il cattivo tempo nel destino di un’azienda e nella sua reputazione.
S come Social. Nulla a che vedere con i social network. Social, in ambito ESG, si può tradurre come Società. Nulla di banale, anzi. Nel 2055, l’allora segretario dell’ONU Kofi Annan, invitò i leader di alcune importanti società finanziarie e industriali del tempo a raggiungerlo all’ONU per discutere della possibilità di integrare nelle vision e mission aziendali alcuni valori più, per così dire, umani. Vision e mission – lo sappiamo benissimo – raccontano gli obiettivi di un’azienda e, quasi sempre, sono di ambito economico. Le grandi aziende, però, sono fatte di persone e non di numeri. Da quel momento si iniziò a parlare di Investimento Socialmente Responsabile. Quella lettera S indica l’importanza del rispetto dei diritti dei lavoratori, così come la necessità di garantire loro – a qualsiasi livello – una determinata quota di benessere lavorativo.
Che cosa vuol dire Governance e come potremmo tradurre questa parola inglese in italiano? L’Oxford Dictonary definisce Governance come sistema di amministrazione. Volendo ridurre tutto a una piccola spiegazione, possiamo dirti che si tratti dell’insieme delle strategie e delle decisioni che vengono prese per determinare la vita di un’azienda, la sua produzione, le sue politiche economiche e così via. Una parola che racchiude il perché di vita di ogni singola azienda sulla terra, dalla più piccola alla più grande.
In termini di audit ESG, per valutare la governance si osservano etica retributiva, attenzione al merito, rispetto del CDA e degli azionisti, così come la mancanza di ogni forma di corruzione. Se, in passato, fossero già stati applicati i criteri e le valutazioni ESG, con tutta probabilità molte grandi aziende non sarebbero state considerate un ottimo investimento.
Non solo i fondi di investimento ma anche le grandi società di capitali sono sempre più portate a guardare ai parametri ESG, oltre che a quelli economici. Il momento giusto per pensare a come si comporti a tal proposito la tua azienda è questo.