C’erano una volta un ingegnere e un medico che avevano due approcci sul lavoro e nella vita quotidiana completamente diversi tra loro e, nonostante ciò, erano profondamente uniti da un legame indissolubile. Tutti i loro cari si chiedevano sempre cosa c’entrassero l’uno con l’altro, ma di certo una cosa su tutte stava particolarmente a cuore a entrambi: la salute delle persone.
L’ingegnere, infatti, andava ogni giorno nelle aziende per effettuare la valutazione dei rischi a caccia di prodotti e materiali che comportano rischi limitati per la salute, come sostanze organiche volatili, polveri, idrocarburi policiclici aromatici, campi elettromagnetici, livelli di pressioni acustiche, vibrazioni.
“Ma qual è l’obiettivo della valutazione dei rischi?”, gli chiedevano sempre gli amministratori delegati. Lui, prontamente, ogni volta rispondeva: “ Signori, è più semplice di quanto possiate pensare! Mira a:
“Ma la cosa ancora più importante è che, all’interno delle nostre valutazioni di rischio chimico e fisico, vi rientrano tra le altre tutte le patologie cardiovascolari, tumorali, metaboliche, malattie osteo-articolari, malattie respiratorie croniche che possono essere causate tutte dalle lacune commesse in ambito di salute e sicurezza sul lavoro. Ed è per questo che è importante anche la collaborazione del mio buon amico Medico!”
E come per magia, quasi come chiamato da un incantesimo, ogni volta spuntava fuori dal nulla il Medico che, insieme alla sua immensa esperienza e professionalità, supportava con convinzione le tesi sostenute dal suo amico ingegnere.
“Grazie per l’assist, Ingegnere, come sempre! Ebbene sì, cari signori: la nostra collaborazione fianco a fianco è qualcosa non solo di fondamentale nella vostra valutazione dei rischi, ma anche di estremamente prezioso. Ingegneri e medici, infatti, lavorano fianco a fianco all’interno del servizio di prevenzione e protezione e la valutazione dei rischi apre la visione manageriale ad una serie di attività volte a migliorare la sicurezza e quindi la produttività. Possiamo insieme prevenire le patologie di cui sopra, tenendo monitorati parametri quali la pressione arteriosa, la glicemia nel sangue, le dislipidemie, il sovrappeso…”
“…tutti fattori di rischio individuali che, da un lato non sono modificabili (come l’età e la genetica) e dall’altro lo sono eccome!”, intervenne l’ingegnere.
“Bravo, ingegnere! Vedo che stai studiando”, commentò il medico scherzosamente, aggiungendo: “addirittura sono attività totalmente in nostro potere, come:
E ogni volta, alla fine della loro valutazione dei rischi, se ne andavano a braccetto lasciando gli amministratori delegati con un approccio completamente nuovo: “Dobbiamo migliorare subito gli impianti! Fare la sorveglianza sanitaria! Fare la formazione e proporre stili di vita che strizzino l’occhio alla salute!”, gridavano fieri di aver finalmente capito l’importanza della sicurezza e della salute di ogni lavoratore, sia sul lavoro sia nel tempo libero.
E con una rinnovata consapevolezza: i tempi sono maturi per pensare che le aziende debbano portare avanti anche altre argomentazioni all’interno dei loro siti produttivi, in modo da incentivare ogni lavoratore alla scelta di un migliore stile di vita.
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