Il bilancio di sostenibilità
Il 25 settembre 2015 ha segnato un passo molto importante per il nostro pianeta con l’approvazione di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e dei relativi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals). Le imprese generano impatto in tutto il contesto in cui operano ed occorre tenerlo presente. Esse impattano direttamente su lavoratori, ambiente e popolazione. Tutto è riconducibile alle attività, prodotti o servizi di ciascuna impresa nelle relazioni commerciali e nella propria catena di fornitura globale.
Sul tema della sostenibilità di un’impresa
Bisogna consolidare gli interessi di tutti gli stakeholder che compartecipano alla ideazione, produzione, fornitura, vendita ed utilizzo di un prodotto o servizio, ovvero fino al consumatore finale ed alle comunità locali. È necessario :
- Cambiamento culturale;
- Misura della sostenibilità delle proprie azioni;
- Attivando un dialogo di ascolto con tutti gli stakeholder;
Uno degli strumenti per avviare un processo di monitoraggio e miglioramento continuo per lo sviluppo sostenibile di un’azienda è il Bilancio di Sostenibilità.
Cos’è il Bilancio di Sostenibilità
Il Bilancio di Sostenibilità si può spiegare con semplici concetti:
- È un documento prodotto e pubblicato da un’organizzazione;
- È uno strumento di comunicazione verso gli Stakeholder;
- È un rendiconto di attività e risultati rispetto ad un Periodo definito;
- È un’evoluzione rispetto al bilancio economico;
- È una “fotografia” dell’organizzazione per perseguire la Trasparenza verso gli stakeholder;
Perché conviene fare il Bilancio di Sostenibilità
La dichiarazione non finanziaria, meglio conosciuta come Bilancio di Sostenibilità, contribuisce a misurare e monitorare l’impatto della tua impresa sull’ambiente e sulla società, e a rendicontare gli impegni e i risultati raggiunti.
- Migliori la reputazione aziendale
- Accedi a mutui e finanziamenti per poter investire
- Rafforzi l’immagine aziendale mostrandoti consapevole e responsabile nei confronti dell’ambiente
- Comunica in maniera trasparente l’impegno sui temi della sostenibilità aziendale, sociale e di governance.
Il Bilancio di Sostenibilità è un documento che contiene le valutazioni in merito all’impatto economico, ambientale e sociale della tua azienda. Anche se non sei obbligato, il Bilancio di Sostenibilità è un criterio di selezione da parte di investitori, banche e grandi aziende.
Perché rendicontare un Bilancio di Sostenibilità
Le motivazioni per rendicontare un Bilancio di Sostenibilità potrebbero essere molte.
- Fornire informazioni sugli impatti delle attività, dei prodotti e dei servizi dell’organizzazione, inclusi i dettagli di come gli impatti mutano nel tempo.
- Mostrare il modo in cui l’organizzazione affronta i suoi impegni della responsabilità sociale e risponde agli interessi degli stakeholder e alle aspettative della società in generale.
- Affrontare i requisiti legali e di altro tipo
- Dimostrare rispetto per i principi della responsabilità sociale
- Migliorare la reputazione di un’organizzazione e rafforzare la fiducia degli stakeholder nell’organizzazione
Quali sono le finalità di un Bilancio di Sostenibilità
Continuiamo le nostre spiegazioni per punti, così risulta tutto più chiaro.
- Aiutare a coinvolgere gli stakeholder e creare un dialogo con essi.
- Accrescere la consapevolezza, sia all’interno sia all’esterno dell’organizzazione, sulle proprie strategie e obiettivi, piani, prestazioni e sfide per la responsabilità sociale.
- Aiutare a coinvolgere e motivare i dipendenti e gli altri per supportare le attività dell’organizzazione in materia di responsabilità sociale.
- Facilitare il raffronto con le organizzazioni dello stesso tipo così da stimolare un miglioramento delle prestazioni.
Chi è obbligato a fare un Bilancio di Sostenibilità
Il D. Lgs. n.254/2016 con il recepimento della Direttiva 2014/95/UE ha reso obbligatoria la redazione e la pubblicazione della dichiarazione non finanziaria. Le aziende obbligate sono Enti di Interesse Pubblico (Società o holding di gruppo quotate in borsa), banche, assicurazioni e imprese di riassicurazione che hanno un numero di dipendenti superiore a 500 e uno dei seguenti requisiti:
- 20 milioni di euro come totale attivo dello stato patrimoniale;
- 40 milioni di euro come totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni;
- Società madri di gruppi di grandi dimensioni aventi la qualifica di Enti di Interesse Pubblico, che hanno superato gli stessi limiti dimensionali previsti per gli EIP.
Il mancato deposito del Bilancio di Sostenibilità comporta sanzioni amministrative e pecuniarie che vanno da 20.000 a 100.000 euro.
Proposta di obbligo di rendicontazione del Bilancio di Sostenibilità:
- Grandi imprese di interesse pubblico con più di 500 dipendenti e già soggette DNF, primi report da pubblicare nel 2025 con dati relativi al 2024;
- Grandi imprese non ancora soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (maggiore di 250 dipendenti e/o 40 milioni di fatturato e/o 20 milioni di attività totali; primi report da pubblicare nel 2026 con dati relativi al 2025;
- PMI e le altre imprese quotate: primi report da pubblicare nel 2027 con dati relativi al 2026. Le PMI possono decidere di non partecipare fino al 2028.
Cosa si deve rendicontare nel Bilancio di Sostenibilità
Il d.lgs. n. 254/2016 dispone che la dichiarazione di carattere non finanziario “nella misura necessaria ad assicurare la comprensione dell’attività di impresa, del suo andamento, dei suoi risultati e dell’impatto dalla stessa prodotta”, deve contenere informazioni:
- di carattere ambientale: per esempio, l’utilizzo di risorse energetiche, l’impiego di risorse idriche, le emissioni di gas a effetto serra e l’impatto presente e presumibile dei fattori di rischio ambientali e sanitari che contraddistinguono l’attività dell’impresa;
- di carattere sociale: ad esempio, le relazioni con i consumatori e con la collettività di riferimento;
- inerenti alla gestione del personale: per esempio, informazioni relative alle azioni avviate per assicurare la parità di genere, alle misure previste in attuazione delle convenzioni di organizzazioni internazionali e sovranazionali in materia e alle modalità con cui si instaura il dialogo con le parti sociali;
- inerenti alla tutela dei diritti umani: per esempio, le misure impiegate per evitare le relative violazioni e le azioni intraprese per ostacolare eventuali condotte discriminatorie;
- riguardanti la lotta contro la corruzione attiva e passiva: per esempio, le segnalazioni degli strumenti scelti e adottati a tal fine
Le informazioni su tali “temi”, devono essere fornite descrivendo almeno:
- il modello aziendale di gestione, organizzazione e controllo dell’impresa, ivi compreso l’eventuale modello adottato ex d.lgs. n. 231/2001, anche con riferimento alla gestione, in tale modello, dei temi di cui al d.lgs. n. 254/2016;
- le politiche praticate dall’impresa, i risultati conseguiti e i fondamentali indicatori di prestazione di carattere non finanziario;
- i principali rischi, generati o subiti, connessi ai temi oggetto del decreto e che derivano dalle attività dell’impresa, dai suoi prodotti, servizi o rapporti commerciali, incluse, ove rilevanti, le catene di fornitura e subappalto
Cosa facciamo noi per voi
Attraverso Audit mirate, entreremo nel merito della vostra gestione ambientale, della forza lavoro e della governance, per dare corpo alla rendicontazione non finanziaria basata sul D.Lgs 254/2016, la Direttiva 2014/95/UE e gli obbiettivi e i 17 obiettivi delle Nazioni Unite previsti nel programma Agenda 2030.
Seguiremo con voi la pratica di rendicontazione, cercando tutti gli indicatori più opportuni per rendere questo percorso una vera e propria opportunità di business. L’obiettivo quello di coinvolgere, sensibilizzare e rendere trasparenti le politiche di sostenibilità verso il mercato, e verso l’interno aziendale.